La casa-grotta è l’abitazione tipica dei Sassi scavata nella roccia tufacea. Gran parte dei contadini materani ci viveva con tutta la famiglia e gli animali, dal mulo ai maiali.
Le case-grotte erano poste a pianterreno e costituite da un solo vano, illuminato ed aerato dalla porta d’ingresso e da un finestrino sistemato sulla sommità della porta stessa.
La stalla era tutt’uno con l’abitazione degli uomini: a volte la mangiatoia era tanto vicina ai letti che, durante la notte, non era cosa insolita che i muli posassero il muso sul letto del padrone.
In un angolo della stanza, si trovava il letto con il materasso ripieno di foglie di granturco, sistemato su due alti piedi per distanziarlo di molto dal pavimento, sia per sfruttare lo spazio come magazzino sia per isolare il giaciglio dall’umidità del pavimento, visto che vi era la cisterna d’acqua posta a 5-6 m sotto il piano di calpestio; infatti in assenza di acqua corrente il sistema di raccolta delle acque era l’unico modo per affrontare tutte le esigenze giornaliere e i periodi di maggiore avversità.
Accanto al letto c’era un cassettone a più tiretti che, per le famiglie più numerose, fungevano da culla per i figli in tenera età. Sopra al cassettone venivano sistemate una o più campane di vetro, contenenti i santi protettori, e molte fotografie dei parenti, vivi e defunti.
Al centro della stanza si trovava un piccolo tavolo, su cui era posto l’unico piatto usato per i pasti frugali della famiglia.
La parte terminale dell’abitazione era occupata dal letamaio, dal magazzino della paglia e da una piccola cava tufacea dalla quale si ricavavano i blocchi di tufo per abbellire l’ingresso dell’abitazione o per gli elementi di finitura.
In un’abitazione del genere potevano vivere fino a 10 persone, anche se bisogna dire che per vivere si intende mangiare e dormire, poiché la vita si svolgeva nel vicinato per le donne, bambini e anziani e nei campi per gli uomini.